Ogni ricchezza è un debito

Irving Harper Paper Sculpture

Non si fabbricano più auto per fare auto ma per vendere finanziamenti. È il trionfo del capitale: sul reale

"Una sessantina d'anni fa sarebbe stato impossibile afferrare l'ideologia del tempo senza considerare quello che Eisenhower chiamò "complesso militare-industriale". Per quanto mi riguarda, azzardo l'ipotesi che la società americana non sia più tanto stretta nella morsa di quel lucroso apostolato guerrafondaio, mentre oggi siamo tutti avvinti da un diverso intreccio d'interessi, che chiamerei " complesso finanziario- attentivo"; e che definirei come il sodalizio tra un sistema finanziario maturo e totalizzante, e i sistematizzatori e mercanti della nostra attenzione. Con ciò intendo dire che la nostra essenza umana non ha mai contato così poco; e questo perché il nostro agire economico è diventato assai più prevedibile. E quindi monetizzabile. Anzi: è stato proprio il complesso finanziario-attentivo a darsi, e darci, gli smartphone che sono riusciti a trasformare ogni moto del nostro pensiero in un costante flusso di ricavi per chissà chi, chissà dove. Chi sono i malvagi responsabili di questo bieco stato di cose?

Irving Harper Paper Sculpture


Pensiamoci: l'Economia. Un'astrazione disincarnata che osserviamo da lontano con attenzione quotidiana e quasi sacrale. Quando l'economia è in salute, anche noi siamo pieni di speranza; quando l'economia vacilla, i presagi apocalittici non sono mai lontani. Ci sono tutti gli elementi del pensiero mitico, o religioso addirittura; e al cuore di questa fede sta il patto del DEBITO. A rigore, noi viviamo in un'epoca di indebitamento e leva finanziaria, non di capitale. Nel suo fondamentale testo Il capitale nel XXI secolo, Thomas Piketty dimostra quel che ogni autentico osservatore dei mercati ha sempre saputo: quando la crescita economica si basa sulla manifattura di oggetti concreti, l'economia cresce a un tasso del 2 per cento; mentre il capitale cresce a tassi fra il 4 e il 5 per cento. Detta più semplicemente: crescita reale 2 per cento, crescita del capitale 5 per cento. A un certo punto questa diventa una battaglia, aumento del due contro aumento del cinque, e la strada si biforca: la finanza è il processo che trasforma la crescita reale in crescita del capitale. 

La General Motors non fabbrica più auto per fabbricare auto, bensì fa auto per vendere i finanziamenti che fruttano il 5 per cento. L'auto che diventa la giustificazione per un prestito bancario, il quale in termini finanziari rappresenta un pagamento a rendimento fisso che il compratore effettuerà per un certo lasso di tempo, e che può essere venduto. Dopo di che si può vendere uno strumento assicurativo legato all'operazione, e poi si può vendere il pagamento a rendimento fisso dell'assicurazione. Ecco una reazione a catena derivata, che crea tutto un settore di attività scollegate da qualsiasi oggetto concreto salvo che nella prima iterazione. Ecco la creazione di una ricchezza che non viene mai reimmessa nel sistema, perché nessuno sta pagando per avere un servizio, bensì per ottenere un potenziale profitto o un potenziale rimborso a rendimento fisso; il motore primario dell'epoca contemporanea è la logica del generare commissioni. 

Irving Harper, “Untitled Totem”


Questa teoria e pratica — la trasformazione della produzione reale in flusso di capitale — è responsabile, ovviamente, del disastroso crollo dell'industria manifatturiera; spiega l'apparentemente illimitata proliferazione di attività economiche astratte come il finanziamento, l'acquisto e la vendita di derivati; ha creato il modello di monetizzazione che è il principale fulcro d'interesse e innovazione in quasi tutti i settori industriali. Anzi, questa mentalità monetizzatrice è filtrata fin nella vita civile americana. Non è una coincidenza che Donald Trump sia salito al potere indebitandosi: lui stesso si è proclamato Re del Debito".

da un articolo di la Repubblica di Ayad Akhtar




Ayad Akhtar

Scrittore e drammaturgo di origini pachistane, è nato nel 1970 a New York. Nel 2013 ha vinto il Pulitzer con Disgraced, ora di scena in Italia nella versione di Jacopo Gassman.
Ultima opera teatrale è Junk: The Golden Age of Debt (2016). Il testo sopra è tratto dalla lecture tenuta all'American Academy di Roma


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