Un giorno nero rosso











( - piccola premessa - C’era una volta… “L’italiano!”, direte subito voi, miei cari lettori. E invece no: stavolta avete sbagliato. Nonostante i fantasmi dell’itangliano e dell’essemmessiano, nonostante il paventato avvento del facilese e del difficilese, la nostra lingua gode oggi di ottima salute. Gode, però, di ottima salute solo nelle analisi politiche di un bambino di quinta elementare. In questo caso, come potrete leggere, .furiaLAB si è ritrovato come allievo un genio della digestione del politichese imperante, dei calcoli politici post-prandiali. In esso, il congiuntivo è morto, il punto e virgola è morto ma non è morto l’italiano, né come lingua di senso, né come essere umano. Questo è quello che .furiaLAB ha da dire sulle elezioni politiche da poco superate. Buona lettura)


Nel mega Luna Park “Painting Day” sulle Montagne Russe private; dei politici si bloccano: Renzi, Berlusconi, Monti, Salvini, Grillo, Napulitano e il resto i cinque amici di Renzi: Mirco, Pasquale, Gianfranco, Marco e Giangigillo.

Presi dal panico Berlusconi fa cadere la sua collana in diamante e zaffiro e Dudu ha vomitato.

Grillo urla parolacce, Salvini ride, Renzi e i suoi amici cadano nella vasca dei pitoni e muoiono. (Ahahahahah).

Poi il grande eroe Pigroman li salva premendo il tasto caduta libera con paracadute.

Ma poi il paracadute si agganciò a un albero di betulla. Un bambino cadde e il tenero cuore di Napulitano si buttò da 40m di altezza e morì con il cuore dentro lo stecchino di caramelle di Mark il cugino di Berlusconi.

Poi caddero tutti nel contenitore dello squalo bianco tranne Grillo: che fu morso da una tarantola.

E tutto fu affogato nel sangue…

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